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LA NOTTE DEI MUSEI 'GRATIS'

GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
a Valle Giulia

19 maggio alle ore 21 - 22 - 23


Antonello Salis, fisarmonica - Antonio Jasevoli, chitarre - Ermanno Baron, batteria – Marcello Allulli, sax

Tutto prende forma in maniera spontanea ma mai casuale.
Antonello Salis e Antonio Jasevoli si incontrano per la prima volta nella formazione a due, che li ha visti consacrare già altre volte ma con differenti musicisti. Il confronto dialettico tra le due diverse impostazioni teoriche attraversa tutta la storia della cultura musicale, in una polarità che vede nell’improvvisazione il prefigurarsi di temi che l’attitudine e la sensibilità dei due tende a sistematizzare, in un approccio che va dall’intuitivo al razionale, sorvola generi e stili, lambisce irregolari approcci alla musica e alla vita, coinvolge modi di comunicare, ispirazioni e stimoli. Il duo germoglia dall’urgenza comune di calpestare spazi sonori altri, dalla sfida – tipica dei grandi artisti – di iniziare una corsa senza sapere esattamente cosa ne verrà fuori. Soltanto la consapevolezza di poter reinventare il proprio mondo e uscirsene con qualcosa di mai visto o sentito prima.

ANTONELLO SALIS

Nasce il 28/2/'50 a Villamar (Cagliari).
Salis inizia a suonare una fisa giocattolo all’età di sette anni, in seguito si avvicina prima all’organo Hammond e di seguito al pianoforte studiando da autodidatta.
I primi concerti si snodano da fine anni sessanta ad inizio anni settanta tra feste di paese e balere sparse per la Sardegna suonando la fisarmonica. La scoperta di sonorità differenti lo porta ad imparare e sperimentare l’organo Hammond e ad avvicinarsi al pop/rock suonando in diversi gruppi musicali.
L’incontro con l’allora bassista elettrico Riccardo Lay ed il batterista Mario Paliano cambia sostanzialmente il suo modo di suonare.Con loro forma il trio Cadmo, oggi ricordato come uno dei gruppi più originali della scena italiana di quegli anni, in grado di miscelare il progressive rock con il free jazz e la musica tradizionale sarda.
Nel ’75 si trasferisce a Roma con i Cadmo. Nella capitale suonano in ogni posto dove esiste la musica, diventando una formazione cult. L’arrivo al Music Inn, il più importante locale jazz della città, segna una tappa fondamentale nella vita artistica del musicista. Il contatto con i musicisti jazz dell’area romana, le prime collaborazioni: Massimo Urbani, Maurizio Giammarco, Tommaso Vittorini, Enzo Pietropaoli, Roberto Gatto.

In quell’anno i Cadmo registrano il primo dei loro due dischi, “Boomerang”, a cui seguirà “Flying over Ortobene Mount on July Seventy-seven”. Negli anni i Cadmo con l’aggiunta del sassofonista Sandro Satta ed il trombonista Danilo Terenzi si trasformeranno in un quintetto rinominato G.R.A. suonando nei maggiori jazz club italiani.
Nel 1977 la virata artistica del jazzista, inizia a collaborare con il chitarrista Francis Kuipers, il sodalizio lo porterà a condurre su Radio Rai la trasmissione Gloog, un sipario tra musica e parole che lo farà conoscere ad un pubblico più ampio. L’incontro di Salis e i Cadmo con Lester Bowie segna profondamente la sua musica, nasce una lunga amicizia ed un prolifico sodalizio artistico con Bowie e l’Art Ensamble Of Chicago che porterà sia la formazione che il musicista ad una lunga collaborazione anche da solista.

Nel 1978 debutta a Roma in piano solo, entra a far parte dell’orchestra Grande Elenco Musicisti diretta da Tommaso Vittorini, forma il Duo Salis-Satta che lo accompagnerà negli anni e registra il disco “Old Fashioned” in Duo con il sassofonista Mario Schiano. In seguito suonerà nel quartetto del contrabbassista Marcello Melis ed inizierà un lungo percorso musicale con il chitarrista francese Gérard Pansanel.

La collaborazione con i fisarmonicisti Gianni Coscia, Richard Galliano e Marcel Azzola sfocia nel “Quartetto Nuovo”, apoteosi dello strumento madre di Salis: la fisarmonica.
La sua ecletticità artistica lo porta a confrontarsi in territori differenti dal suo. Nella danza Roberta Escamilla Garrison, con la quale avvia una lunga collaborazione, Alessandro Certini, Teri Weikel.

Nel teatro per citare alcuni nomi: Remondi e Caporossi, Lucia Poli, Leo De Bernardinis, Remo Remotti.

Poi rassegne e Festival di cinema: Biennale di Venezia, Taormina Festival, Musica e Parole, Aosta Film Festival, Rassegna del Cinema Muto a Torino. Ha inoltre collaborato con Pino Daniele, Ornella Vanoni ed altri artisti fuori dall’ambito strettamente jazzistico.
La sua carriera oramai trentennale è costellata da collaborazioni eccellenti con alcuni tra i migliori jazzisti del panorama europeo ed internazionale. Per citarne alcuni: Enrico Rava, Paolo Fresu, Furio Di Castri, Stefano Bollani, Riccardo Fassi, Gérard Pansanel, Roberto Gatto, Pino Minafra, Paolino Dalla Porta, Gianluca Petrella, Fabrizio Bosso, Michele Rabbia, Paolo Angeli, Javier Girotto, Lester Bowie e l'Art Ensemble Of Chicago, Don Cherry, Don Pullen, Ed Blackwell, Billy Cobham, Horacio "El Negro" Hernandez, Han Bennink, Nana Vasconcelos, Cecil Taylor, Pat Metheny, Joey Baron, Bobby Previte, Hamid Drake, Bobby Watson, Minino Garay, Richard Bona, Linley Marthe, Francis Lassus, Joel Allouche e molti altri.
Molti sono gli incontri che hanno caratterizzato la carriera di Salis.
Con il sassofonista Sandro Satta forma un Duo nel 1977, la loro è una delle formazione più longeve del jazz italiano.
Con il chitarrista Gérard Pansanel ha inciso vari cd e realizzato le musiche del film di Eric Rohmer “Racconto d’Autunno”.
Il P.A.F. Trio con Paolo Fresu, Antonello Salis e Furio di Castri rappresenta una delle realtà più vitali del jazz italiano.
Propenso da sempre a formazioni ridotte tra i suoi nuovi progetti figurano “Il vino all’opera” in Duo con Furio Di Castri e il Duo con il trombettista Fabrizio Bosso.
Ha partecipato a numerosi festival di jazz nazionali ed internazionali tra i quali:
Umbria Jazz, Roccella Jonica, Sant'Anna Arresi, Berchidda, Clusone, Noci, Ravenna, Londra, Bath, New York, Chicago, Montreal, Vancouver, Mosca, Parigi, Montreux, Nizza, Le Mans, North Sea Jazz Festival, Madrid, San Paolo, Rio De Janeiro, Stoccolma, Turku, Oslo, Saint Louis del Senegal, Città del Messico.
Ha ottenuto vari riconoscimenti europei ed internazionali tra cui il “Django d’Or 2005” per l’Italia come musicista affermato, il Premio alla carriera all'European Jazz Expo 2008 di Cagliari e il Top Jazz 2008 come miglior strumentista alle tastiere-piano-fisarmonica.

Antonio Jasevoli nasce a Napoli, presto si dedica allo studio e all’approfondimento della pratica e della tecnica chitarristica. Volge inizialmente la sua attenzione prevalentemente in contesti rock e pop, partecipando, ancora molto giovane, a diverse incisioni e tournée che gli permettono di entrare subito a contatto con il mondo musicale vero e proprio. Successivamente, quando anche scopre la passione per la composizione, si interessa al linguaggio jazzistico, compiendo un lungo percorso nella pratica dell’improvvisazione. Nel 1989 consegue il diploma in chitarra classica al Conservatorio Statale di Benevento. L’anno precedente aveva frequentato le Berklee summer clinics di chitarra, armonia jazz e tecnica dell’improvvisazione. Nel corso degli anni collabora con i musicisti più disparati, tra cui : Tony Scott, Massimo Urbani, Kenny Wheeler, Andy Sheppard, Dominique Pifarely, Don Moje, Ernst Reisenger, Antonello Salis, Bob Brookmeyer, Maria Shneider... E’ docente di chitarra jazz presso il Conservatorio Statale di musica S. Cecilia di Roma e dirige diverse formazioni, tra cui il TIE TRIO e il R.A.J trio.

**
Sabato 19 maggio alle ore 21
Sala del Mito della Galleria nazionale d’arte moderna
Viale delle Belle Arti 131

http://www.gnam.beniculturali.it/index.php?it/21/archivio-news/192/notte-dei-musei

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